Il decalogo del buon Editor
- Andrea Brunori Editor

- 8 set
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 22 set

L’editor è una figura determinante nel processo di creazione e pubblicazione di un romanzo. All’estero è un must affidarsi alle sue cure, ma qui in Italia il suo passaggio è spesso saltato (scelta che comporta quasi sempre la bocciatura di un editore, perché il testo è immaturo).
Il perché non è un gran mistero: da noi la sua figura è piuttosto enigmatica, fa parte di quelle professioni editoriali meno note, che “non spiccano”: chi vuole scrivere sul serio sa riconoscerla e ne apprezza il valore, mentre chi scrive principalmente per se stesso spesso neanche sa che questa figura esiste, o se lo sa la considera una truffa o una spesa superflua.
C’è anche da dire che quella dell’editor è una professione che non richiede una formazione univoca, né prevede certificazioni o diplomi ufficiali: ogni editor diventa tale attraverso un percorso individuale, basato su uno studio approfondito di narratologia (e altre scienze associate) e tanta, tanta pratica.
Ci sono, però, dei punti fermi che possono aiutare lo scrittore emergente a riconoscere questa figura e a distinguere gli Editor con la E maiuscola da quelli farlocchi.
Prima di esplorarli, però, chiariamo un punto fondamentale: chi è l’editor? Cosa fa?
Esistono diverse figure che rispondono a questo titolo, ma per semplificare il discorso mi limiterò ai freelance (come me). L’editor è un professionista della scrittura creativa e della narrativa che assiste l’autore in tutte le fasi del processo creativo (dall’ideazione e progettazione della storia alla sua revisione) offrendo le sue competenze tecniche e del mondo editoriale per far risaltare i punti di forza del testo e risolverne le criticità. Non scrive il testo al posto dell’autore, ma si esprime tramite dritte, consigli e suggerimenti motivati, che possono variare, per tipologia, dal cambiare solo una parola al semplificare una frase al riscrivere un intero capitolo (sì, anche il finale!). In ogni caso, sta sempre all’autore decidere se accettare o meno un commento o adattarlo alla propria creatività.
Chiarito questo punto, passiamo al decalogo…
L’editor deve essere competente nella scrittura. Può sembrare ovvio, ma non è così. Proprio perché non c’è una formazione ufficiale per diventare editor, sono in molti che tentano questa strada unicamente perché guidati da una passione per i libri (passione solitamente legata a un particolare genere letterario). In altre parole, sono dei fan, a cui manca una formazione solida per svolgere il loro lavoro e fare veramente del bene agli autori. Sono degli amatori, non dei professionisti.
Il vero editor analizza il tuo testo con obiettività e solleva quesiti, aggiunge commenti e pone domande non basandosi sui suoi gusti personali, ma su parametri standard (sì, anche nella scrittura creativa ce ne sono) e motivando le sue osservazioni.
L’editor non fa promesse di pubblicazione. Attenzione a chi offre garanzie di questo genere: nell’editoria tradizionale (quindi NO EAP) sono molti i fattori che valutano una storia e che possono portarla o meno alla pubblicazione, quindi non possono esserci garanzie; possono esserci aspetti, dettagli e accortezze che aumentano le probabilità di essere pubblicati, ma nulla di certo. Se un editor offre garanzie di pubblicazione, verifica di che tipo: se propone una pubblicazione con un EAP, allora è palesemente una truffa (gli EAP non tengono conto della qualità di un’opera, perché il loro scopo non è venderla, quindi l'editing non è necessario); se propone una pubblicazione su Amazon o altre piattaforme di autopubblicazione, il più delle volte il discorso è simile (la qualità dell’opera è secondaria e pagheresti per qualcosa che avresti potuto fare da solo).
Attenzione: per quanto riguarda il self publishing e gli editor che operano in questo settore, c’è da aprire una parentesi per eccezioni e casi particolari, ma affronterò questo tema in un articolo dedicato.
Guarda il suo portfolio e ascolta il passaparola. Si dice che le azioni valgano più delle parole, e questo vale anche nel campo dell’editing. Un bravo editor non si esprime tramite parole vuote e promesse di pubblicazione, ma tramite fatti concreti, ovvero case studies di libri pubblicati presso NO EAP su cui ha lavorato. Affidati quindi a questi dati, anziché alle belle parole.
Certo, è anche vero che è facile dichiarare di aver collaborato alla pubblicazione di un’opera senza che ciò sia effettivamente vero: se puoi, quindi, fai delle ricerche e verifica l’attendibilità di queste affermazioni, eventualmente mettendoti in contatto con l’autore pubblicato in questione e ascoltando la sua testimonianza.
Fai attenzione a quello che dice e a come lo dice. Sempre collegandoci alla mancanza di una formazione ufficiale, è facile per un editor farlocco “ripetere a pappagallo” quanto riportato da altri editor veramente professionisti, senza però averne compreso il senso e saperlo applicare su un testo. Perciò, fai un confronto tra più editor e controlla non solo quello che dicono, ma anche come lo dicono e come lo mettono in pratica: usano esempi propri e facilmente comprensibili? Riescono a veicolare il messaggio, a trasmettere la nozione I loro commenti/feedback/suggerimenti/appunti sono chiari?
Empatia. La scelta di un editor è solo in parte oggettiva, basata su fatti concreti e sul modo di esprimersi (vedi punti precedenti). Un’altra parte parimenti importante è relativa alla personalità tua e dell’editor che stai tenendo in considerazione. Il rapporto che si instaura tra autore ed editor è, a seconda dei casi, piuttosto lungo, perciò è bene scegliere una persona che non solo ispiri fiducia a livello tecnico-professionale, ma anche a livello umano (modo di parlare “militaresco”, freddo, umoristico, empatico…), al fine di stabilire un rapporto lavorativo proficuo e positivo.
Costi e prova gratuita. Dato l’affollamento di questo settore, gli editor cercano di distinguersi anche in base ai costi e alle modalità di pagamento. Ti consiglio di fare un confronto tra diversi editor, così da verificarne non solo le competenze e la personalità, ma anche la soluzione finanziaria più adatta a te (ovvero, se un certo editor è un professionista o un amatore).
Di nuovo, non c’è una regola scritta, ma solitamente chi punta al ribasso svalorizza il proprio lavoro (e tu vorresti affidarti a qualcuno che non dà valore al proprio lavoro?); d’altra parte, se i prezzi sono ben più alti della media, bisogna verificare se sono commisurati a una comprovata esperienza nel settore (e qui ti rimando al punto 3).
Un’opzione molto utile che ormai sempre più editor mettono a disposizione è la messa a disposizione di contenuti di valore gratuiti (video e post sui social, un blog, una prova o una consulenza gratuita, un manuale…), in modo da fornire gli strumenti di base agli autori per migliorare il proprio stile, conoscere meglio il professionista e il suo modo di lavorare ed eventualmente valutare il prossimo passo.
È anche un autore? L’editor non deve necessariamente essere anche un autore, purché abbia delle comprovate competenze in scrittura creativa e sappia approcciarsi alle persone.
In realtà il fatto che abbia anche pubblicato uno o più libri può rappresentare un’arma a doppio taglio, a seconda dei casi.
Da una parte, è una prova che ha già avuto modo di “toccare con mano” il mondo editoriale (vuoi per la pubblicazione di un libro, articoli su riviste…), e quindi conosce effettivamente il settore.
Dall'altra, se si tratta di una sola opera le sue competenze possono basarsi principalmente sulla sua esperienza come cliente, più che su una formazione professionale (vale a dire, ha conosciuto il mondo editoriale come user, non come esperto del settore), e quindi sono soggettive e non valide per tutti.
Ancora, se ha pubblicato con un EAP o per autopubblicazione, per i motivi di cui abbiamo già parlato non è detto che la sua considerazione della qualità di un testo sia così elevata.
Controlla la sua formazione. Anche se è vero che non c’è una formazione specifica per diventare editor, è anche vero che ci sono diversi manuali e corsi di scrittura, sceneggiatura ecc. ampiamente riconosciuti per la loro validità. Di solito i formatori più noti sono diventati tali perché sono stati a loro volta formati da altri grandi formatori. Verifica quindi le basi su cui l’editor struttura le sue competenze e valuta di conseguenza.
P. IVA? La partita IVA di per sé non determina le competenze di un professionista, ma è anche vero che l’editor è un lavoro vero e proprio, con dei costi amministrativi e delle responsabilità, quindi la sua mancanza potrebbe indicare una poca professionalità: ti affideresti a una persona che considera l’editing un hobby, più che un lavoro?
Genere di cui si occupa. Se un giorno ti comparisse sul corpo una macchia scura, cosa faresti? Andresti dal tuo medico di famiglia o dal tuo dermatologo? Probabilmente andresti anche a trovare il primo, ma questi ti direbbe di andare dallo specialista. Ebbene, nell’editing in discorso è molto simile: così come esistono diverse specializzazioni in medicina, ognuna dedicata a una particolare area del corpo o patologia, nell’editing i vari professionisti sono specializzati in uno o più generi letterari, solitamente dichiarati nel loro nome o slogan, sul sito o nei contenuti che condividono. Verifica, quindi, se l’editor in questione è quello più adatto alla tua storia, e nel caso non sia chiaro, non avere paura di chiedere!
Perché questo è importante? Perché ogni genere ha le sue caratteristiche, e occorre un occhio specializzato per valutarli al meglio!
L'articolo si conclude qui. Ci sono altri aspetti da considerare e altre sfumature che possono rappresentare delle eccezioni, ma ho cercato di attenermi a un discorso quanto più sintetico e generale possibile. Qualora ci fossero aggiornamenti o casi particolari che meritano attenzione, non esiterò a fare un articolo o un video al riguardo.
Spero che questo articolo ti sia stato d'aiuto, se hai dubbi, domande o commenti non esitare a contattarmi.
Keep writing!



Grazie per i concetti chiari ho avuto modo di conttare alcuni editor la spesa da affrontare per scrivere un libro con IA era in un ora era veramente folle. Grazie la contatterò quanto prima